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Il Digital Market Act

Il Digital Market Act

Il Digital Market Act europeo è pronto e punta ad accrescere la libera e leale concorrenza sulle piattaforme digitali e a prevenire abusi di mercato.

Lo spirito che anima il nuovo Digital Market Act europeo è quello di agevolare la libera concorrenza tra le imprese digitali. Questo può generare maggiore innovazione e proteggere maggiormente gli utenti. Commissione e Parlamento europeo preparano sin dal 2020 una legge che garantisca una competizione leale sulle piattaforme digitali. La normativa è in dirittura d’arrivo e in modo sommario viene definita la legge contro il dominio delle Big Tech. In realtà si può osservare che il suo intento è ben più ampio. E’ importante notare che si tratta di uno strumento legislativo con un obiettivo ben preciso. La norma vuole regolare e definire condotte e obblighi per le imprese prima che si compia l’abuso. Il Digital Market Act non sanziona come fa la normativa antitrust dopo aver riscontrato una violazione anticoncorrenziale messa in atto. 

Il Digital Market Act si pone l’obiettivo di garantire l’accessibilità delle barriere di ingresso di tutti i servizi online. Vuole soprattutto contrastare gli abusi di mercato delle grandi piattaforme digitali. Tra i suoi obiettivi vi è poi l’azione di stimolo all’innovazione e la concorrenza dei mercati digitali. Ambisce a creare uno spazio economico più equo per le imprese europee, favorire la suddivisione di valori e utili tra le aziende. Questo può permettere maggiore possibilità di scelta ai cittadini europei. Secondo i regolatori dell’UE la legge vuole mettere al sicuro i dati degli utenti e la loro privacy.

Chi domina il mercato digitale?

Ma chi sono i dominatori del mercato? Anche su questo la legge indica un perimetro. Ci sono i gatekeeper, le grandi piattaforme online che detengono la maggior quota di mercato. Per essere tale un gatekeeper deve avere 45 milioni di utenti finali attivi al mese. Unitamente a questo, un fatturato di almeno 7,5 miliardi di euro registrati negli ultimi tre esercizi finanziari. In questo modo l’applicazione delle normative anticoncorrenziali diventa più certa e in tempi più appropriati allo sviluppo, a volte repentino, del mercato digitale. Ad oggi i dispositivi dell’antitrust scattano dopo lunghe indagini. Occorre invece arginare in fretta i danni provocati da un eventuale abuso e rischiano di risultare inefficaci di fronte alle trasformazioni del mercato digitale.

Blacklist & Whitelist

Per superare questi limiti la nuova legge introduce l’utilizzo di blacklist con divieti e restrizioni per evitare pratiche sleali. L’utilizzo di whitelist è previsto con nuovi obblighi per le aziende e il ‘case by case assessment’ con valutazioni caso per caso. Tra i comportamenti ritenuti irregolari troviamo il ‘leveraging’. Si tratta dello sfruttamento della posizione dominante per monopolizzare nuovi mercati. Le pratiche di vincolo e aggregazione possono limitare l’accesso ai servizi e prodotti online di altre società. Questo include vendite congiunte di beni e servizi diversi, imposizione di commissioni elevate e obbligo di termini e condizioni restrittivi. Tali pratiche possono bloccare l’accesso a determinate funzionalità, riducendo la scelta e la convenienza per i consumatori.

Nella blacklist ci sono anche diverse pratiche scorrette nei confronti dei dati. Ad esempio, il rifiuto di accesso ai dati dell’utenza a terze parti. la raccolta ingiustificata dei dati degli utenti finali. Sono presenti anche le limitazioni nella portabilità dei dati e il rifiuto immotivato di soluzioni di interoperabilità per rendere più complicato cambiare piattaforma. Viceversa, nella whitelist vi sarà il permesso agli utenti di disinstallare qualsiasi applicazione software preinstallata. Sarà possibile evitare di garantire un posizionamento e un trattamento più favorevole ai prodotti che appartengono alla stessa impresa rispetto agli altri player. 

Commissione e Parlamento europeo si dicono convinti che ci saranno benefici concreti alla libera concorrenza. L’entrata in vigore del Digital Market Act nel 2023 consentirà anche una maggiore trasparenza sul funzionamento del mercato digitale. Punterà a garantire l’interoperabilità con servizi di aziende più piccole e una gestione delle pubblicità più equa.