Skip to main content

Digital Marketing: si affermano nuove tendenze, ma riemergono anche ‘vecchi’ strumenti che vengono attualizzati

Il marketing digitale è in continua evoluzione. Emergono costantemente trends innovativi che cambiano il modo in cui le aziende interagiscono con i propri clienti online.  

L’Intelligenza Artificiale sta diventando un tema sempre più centrale, a tal proposito. Le imprese possono utilizzare l’AI per analizzare i dati dei clienti e creare messaggi personalizzati che risuonano in armonia con il loro pubblico di riferimento. L’AI può anche aiutare le aziende a individuare le tendenze emergenti nei dati dei clienti, puntando a rimanere in cima alla loro lista dei desideri. I chatbot, poi, stanno diventando quantomai diffusi nelle pagine web aziendali e sui social media. Tali programmi utilizzano l’IA per comunicare con gli utenti in modo automatico, offrendo loro supporto e rispondendo alle loro domande. Sono tuttavia utilizzati sempre più spesso anche per i processi di acquisto, aiutando gli utenti a navigare tra i prodotti e a completare l’acquisto in modo semplice, veloce, confortevole. 

Oltre l’Intelligenza Artificiale, troviamo altre tendenze vecchie e nuove che stanno emergendo nel mercato. A tal proposito, non è certo una novità l’importanza dei contenuti video. L’obiettivo di diversi grandi marchi – ma non trascurabile anche lato PMI, con gli opportuni accorgimenti – è raccontare storie coinvolgenti sui propri prodotti e servizi usando mezzi creativi che portino fuori dal mero spot pubblicitario. I video, per loro natura, sono facilmente condivisibili sui social media, il che può aiutare le aziende a raggiungere un pubblico più vasto. Che si tratti di video o stories, gli influencer sono diventati dunque una parte sempre più rilevante del marketing digitale. Ultimamente le aziende stanno comunque iniziando a concentrarsi anche sui micro-influencer, in molti casi più “autentici” e vicini alle loro community di riferimento, sebbene meno seguiti rispetto agli influencer canonici. Le aziende che optano per lavorare con i micro-influencer intendono raggiungere nicchie di mercato specifiche e accorciare le distanze con il pubblico delle campagne di marketing tradizionali.

L’attenzione va riposta poi sul social commerce, in grado di far concludere gli acquisti all’interno delle piattaforme social quali Facebook, Instagram, Pinterest o TikTok senza dover reindirizzare l’utente sui siti web dei brand. Non interrompendo il customer journey, l’e-commerce sociale rende l’esperienza di acquisto più comoda e naturale, e può portare le aziende che intraprendono questa nuova via a tassi di conversione potenzialmente maggiori. 

Anche la sostenibilità, al momento, è un valore determinante nel customer journey. Le persone prestano un’attenzione crescente all’impatto delle aziende, a coloro che adottano pratiche virtuose. Dalle questioni ambientali alle tematiche sociali, la posizione di un’azienda può attirare nuovi acquirenti e fidelizzare il pubblico, come allontanarlo irreparabilmente. Le ricerche globali sui motori di ricerca di “marchi con finalità sociali” sono aumentate in maniera consistente, e sono legate alla maggiore sensibilità comune verso temi come l’ambiente e il “global warming”, su tutti. Una tendenza, questa, che si consolida e non perde importanza con il passare del tempo: segno evidente, notano i marketers, che è un tasto sul quale vale la pena continuare a battere.  

Anche il marketing vocale resta un trend emergente che sta guadagnando sempre più popolarità, grazie alla diffusione degli assistenti vocali come Alexa e Google Assistant. Le aziende possono utilizzare questi dispositivi per promuovere i propri prodotti e servizi, creando esperienze personalizzate per gli utenti che utilizzano la voce nell’interazione con i dispositivi. Si attende però lo sviluppo di una “fase 2.0” per il marketing vocale, in quanto negli ultimi due anni quest’ultimo non ha avuto quell’avanzata travolgente che veniva prevista nel 2020. 

Gli esperti di settore scommettono, infine, su un grande ritorno: la customer retention, ovvero la capacità di un’azienda nel saper trattenere i propri clienti. Fermarsi e saper includere chi ti ha già scelto è una mossa vincente e viene prima dell’intraprendere nuove, sconosciute strade.