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La grande accelerazione dei processi digitali dalle imprese ai cittadini

E’ in atto una sorta di test globale di tutti i processi digitali messi a punto in questi anni nella comunicazione industriale per la cosiddetta Filiera 4.0. Una rete fittissima e senza precedenti di collegamenti si è messa in moto in tutto il mondo a sostegno delle produzioni chiamate in situazione di emergenza ad elaborare e a mettere in pratica i piani di continuità dell’attività. Per chi ha lavorato sull’innovazione delle competenze queste drammatiche settimane hanno confermato l’ineluttabilità dei processi di Blockchain, Internet of Things industriale, la robotica, il data analytics, le tecnologie Bird. Processi a cui vanno accompagnate le sinergie come la connettività pervasiva, il Cloud, l’Edge Computing, l’Intelligenza Artificiale, la Realtà aumentata.

E una volta fermate anche le industrie si può dire definitivamente avviato il più grande esperimento di lavoro a distanza nel nostro Paese e nel mondo. L’emergenza del Coronavirus ha reso ancora più evidente l’importanza della rete per i servizi di scuola a distanza e telelavoro, nelle prime due settimane del lockdown italiano si è registrato un boom di traffico sulle reti fisse, pari a quello che si sarebbe sviluppato in 2 anni, mentre sulla rete mobile l’incremento è più contenuto anche se attorno ad un significativo +30% (Dato Tim). Il problema principale dell’Italia è la disomogeneità di efficienza delle reti, il digital divide e la copertura di banda larga. Secondo l’Ocse 10 milioni di italiani non navigano su Internet, la situazione non è però cristallizzata, bensì in continuo movimento, Cisco monitora l’evoluzione del mercato della connettività e stima un tasso di crescita sulle reti fisse del 30% anno su anno. La rete sottoposta a stress senza precedenti nell’ultimo mese non è a corto di fiato e questo perchè a detta degli esperti è dotata di strumenti avanzati per evitare ingorghi e saturazioni, o peggio ancora il rischio di collassi. Le grandi compagnie tecnologiche vedono crescere il giro d’affari, a volte in maniera sensazionale.

Negli Stati Uniti se Amazon ha assunto 100.000 magazzinieri per soddisfare la domanda crescente, ed ora è in temporanea difficoltà per smaltire gli ordini, Facebook, ha fatto sapere che il traffico per le videochiamate e la messaggistica è esploso. Microsoft ha detto che i numeri che utilizzano il suo software per le chiamate online sono saliti di quasi il 40% in una settimana. Con le persone a cui è stato detto di lavorare da casa e di stare lontano dagli altri, la pandemia ha aumentato la fiducia nei servizi delle più grandi aziende del settore tecnologico, accelerando al contempo le tendenze che già ne beneficiavano.

Ora, mentre le sale cinematografiche chiudono per ordine dei governi, Netflix e YouTube stanno guadagnando nuovo pubblico.

Anche Apple, che una volta sembrava essere tra le aziende americane più a rischio per il coronavirus a causa della sua dipendenza dalle fabbriche e dai consumatori cinesi, sembra essere in buone condizioni. Molte delle fabbriche di Apple sono quasi tornate alla normalità, in più i consumatori stanno spendendo più tempo e denaro per i suoi servizi digitali. Questo non vuol dire che le grandi aziende tecnologiche non debbano preoccuparsi. La pubblicità, la linfa vitale di Google e Facebook, tende a soffrire durante le crisi economiche. Le azioni di Apple, Microsoft, Amazon, Facebook e la società madre di Google, Alphabet, hanno complessivamente perso più di mille miliardi di dollari di valore di mercato rispetto a un mese fa, quando le azioni statunitensi erano scambiate a livelli record. E Microsoft e Apple hanno tagliato le loro previsioni finanziarie a breve termine a causa del rallentamento della spesa dei consumatori. Ma le attività online vanno a gonfie vele: gli strumenti di comunicazione come il servizio di videoconferenza Zoom sono ormai essenziali. Per gli analisti può darsi che il settore tecnologico globale ne soffrirà quest’anno, ma quando l’economia alla fine migliorerà, il settore Big Tech potrebbe beneficiare dei cambiamenti nelle abitudini dei consumatori.

I download dell’app di Netflix sono aumentati del 66% in Italia, secondo i dati di Sensor Tower, una società di dati delle app. In Spagna, sono aumentati del 35%. Negli Stati Uniti, dove Netflix era già popolare, c’è stato un aumento del 9%. I responsabili dei governi in Europa hanno persino chiamato Reed Hastings, l’amministratore delegato, per chiedere se Netflix poteva ridurre la qualità video dei suoi flussi per alleggerire la pressione sulla rete internet. La società ha accettato di farlo per 30 giorni. Anche YouTube ha accettato di sospendere lo streaming di video ad alta definizione in Europa per un mese.Il servizio di messaggistica WhatsApp di Facebook ha raddoppiato il volume delle chiamate vocali e l’applicazione Messenger di Facebook ha avuto una crescita simile.Gli analisti scommettono sulle prospettive di Facebook, perché molte persone lo usano per avere notizie in tempi di crisi e per distrarsi mentre lavorano da casa. Recode ha calcolato un incremento del 23% nell’utilizzo di Twitter.

Il passaggio al lavoro da casa ha anche dimostrato i meriti del cloud computing. Per le aziende che gestiscono le loro infrastrutture internet, effettuare adeguamenti alle esigenze di calcolo in tempo reale è costoso e complicato. Il cloud computing lo rende più facile. Amazon, Microsoft e Google, le tre principali piattaforme di cloud computing, offrono sconti per l’affitto dell’infrastruttura di secondo livello per una rete aziendale e del software utilizzato dai dipendenti. Microsoft ha spinto in modo aggressivo il suo nuovo strumento di messaggistica e collaborazione aziendale, Microsoft Teams, che compete con la società indipendente Slack e ha dichiarato che il numero di utenti dei Team è cresciuto del 37% in una settimana, raggiungendo oltre 44 milioni di utenti giornalieri negli Usa. Ci sono stati almeno 900 milioni di riunioni e registri di chiamata sui Team ogni giorno. Le previsioni parlano di un incremento nel traffico che avverrà in maniera consistente ancora per un mese prima di stabilizzarsi.