Il decreto semplificazioni fa volare il mercato delle ristrutturazioni con il superbonus, in estate i cantieri sono aumentati del 45%
Ci sono state diverse stagioni nelle quali la politica dei bonus statali è stata messa sotto accusa come inutile, dispendiosa e poco accessibile; non si può dire la stessa cosa in questo 2021 che tra le sue particolarità sarà ricordato anche come l’anno della scossa all’economia grazie all’effetto semplificazioni sul superbonus. Una vera e propria febbre da ristrutturazioni, da misurare con incrementi a tre cifre: i mesi di giugno, luglio e agosto hanno visto un raddoppio nel numero di interventi interessati dallo sconto fiscale del 110%, passati dai 18.650 nell’intero periodo precedente ai 37.128 registrati a fine agosto. In termini di peso economico il conteggio arriva a quasi 6 miliardi, segnando un +130% rispetto ai numeri di fine maggio.
Il settore nel trimestre giugno-agosto ha visto un incremento del 45% nel numero di cantieri e un +77,5% del loro valore, tanto da far dire al ministro per la PA Renato Brunetta che “finalmente la semplificazione è arrivata a casa degli italiani sbloccando migliaia di pratiche che erano rimaste impigliate nella rete della cattiva burocrazia”. Non solo Brunetta, ma anche la maggior parte degli operatori interessati hanno direttamente collegato i dati disaggregati dell’Enea con l’entrata in vigore del decreto sulle semplificazioni. Ed è per questo che il governo è andato a caccia di coperture per varare una proroga al 2023 che dopo un serrato dibattito è stata decisa dall’esecutivo a fine settembre. L’Associazione nazionale dei costruttori guarda già a proiezioni aggiornate che indicano come a fine anno si arriverà agli 8 miliardi di investimenti avviati.
Non andrebbe fermata la macchina in corsa secondo i costruttori sicuri che l’effetto delle semplificazioni ancora non ha completamente dispiegato le sue ali e dovrebbe intensificare i suoi volumi nei prossimi mesi per via del superamento dei vincoli legati alle difformità che nel primo periodo hanno bloccato più del 50 per cento degli interventi richiesti. Opinione condivisa dal presidente del consiglio nazionale ingegneri Armando Zambrano che al sole 24 ore ha detto che “il modello va esteso, anche per ragioni di coerenza operativa: La Cila semplificata va applicata a tutti i bonus e bisogna lavorare a un superamento strutturale dell’attuale doppia conformità intervenendo sul Testo unico sull’edilizia”. Inoltre con investimenti di tale portata si è di fatto creata una nuova filiera che è tempo che venga ampliata al mercato delle imprese.
Su un versante completamente diverso resta sul tappeto la questione materie prime, si allungano i tempi per le forniture di materiali che per l’Ance mettono in serio pericolo gli interventi privati per il superbonus, ma anche le opere inserite nelle Missioni del Pnrr. Di qui la richiesta al governo di agire almeno sui settori più in ritardo nelle consegne come l’acciaio, perchè il governo si attivi immediatamente presso l’Unione europea per chiedere una sospensione dei vincoli all’importazione dell’acciaio. Un fenomeno che non solo rallenta le opere, ma offre anche il fianco a speculazioni sui prezzi che tra l’altro riguardano anche il resto d’Europa dove i prezzi continuano a segnalare significativi aumenti, a fronte invece di un rallentamento dei prezzi sul mercato cinese.