Skip to main content

I bilanci di sostenibilità: a che punto siamo e dove stiamo andando

Il bilancio di sostenibilità si va affermando sempre di più come opportunità di reputazione e di posizionamento. Si identifica anche come documento ufficiale per comunicare con gli stakeholder, in tema di responsabilità civile.

Per quali aziende è obbligatorio il bilancio di sostenibilità? 

In Italia, i bilanci di sostenibilità si stanno diffondendo anche grazie alla normativa che li ha resi obbligatori per alcune tipologie di imprese, come la legge 254/2016 che prevede per le grandi imprese e le società quotate l’obbligo di redigere un report di sostenibilità.  

Ma la novità principale è attesa per il 2024, quando in seguito alla direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) accolta dalla Commissione europea, la documentazione diventerà obbligatoria per tutte le aziende con più di 250 dipendenti, un fatturato superiore ai 50 milioni di euro e un bilancio annuo di almeno 43 milioni di euro.  

È stato calcolato che questo ampliamento della normativa coinvolgerà 50mila aziende in Europa e 6mila piccole e medie imprese italiane. Si tratta, indubbiamente, di un cambiamento di grande portata.  

Come è configurato il bilancio di sostenibilità?

Si tratta di un documento che descrive le performance dell’impresa in termini di sostenibilità, e che deve essere redatto seguendo linee guida internazionali. Questo documento contiene informazioni su tematiche quali il cambiamento climatico, l’efficienza energetica, la gestione dei rifiuti, la tutela dei diritti dei lavoratori e dei consumatori

A differenza del bilancio d’esercizio, che si limita ad accertare la situazione patrimoniale di un’azienda, il bilancio ambientale amplia lo sguardo alla ricaduta delle sue azioni sull’ambiente e sulla società. Il tema della sostenibilità, infatti, include diversi aspetti: il rispetto dei diritti umani e dei lavoratori, la tutela dell’ambiente, la lotta alla corruzione attiva e passiva, l’inclusione.  

Perché comunicare informazioni sulla propria sostenibilità? 

Il concetto alla base di questo report è che le aziende non solo dovranno limitare il loro impatto negativo sull’ambiente; potranno contribuire, grazie alle proprie azioni, allo sviluppo di una rinnovata cultura aziendale e ambientale. 

La redazione del bilancio di sostenibilità richiede, dunque, un lavoro di analisi e di raccolta di dati e informazioni, puntando ad essere uno strumento molto utile per l’impresa. Infatti, il documento permette all’impresa di misurare il proprio impatto sull’ambiente e sulla società, di identificare le aree di miglioramento e di definire gli obiettivi per il futuro.  

La pubblicazione del bilancio di sostenibilità consente inoltre all’impresa di comunicare in maniera trasparente e credibile l’impegno verso tematiche sensibili. Questo aumenta la fiducia dei clienti, degli investitori e accresce la propria brand reputation.  

Chi si occupa del bilancio di sostenibilità? 

Negli ultimi anni, anche in Italia, specialmente nelle grandi aziende, sono state introdotte figure professionali che si occupano nello specifico delle attività legate alla sostenibilità.  

Parliamo ad esempio del CSR manager, del sustainability manager, del responsabile del marketing sostenibile. Spesso, la redazione del bilancio di sostenibilità è a carico proprio di queste figure, che lavorano in sinergia con la direzione aziendale e con i reparti amministrativi, gestionali e del marketing.  

Gli standard del Global Reporting Initiative(GRI) aiutano a strutturare il bilancio di sostenibilità proponendo un set di indicatori da seguire. Rappresentano delle utili linee guida applicabili ad ogni tipo di organizzazione e si sviluppano in diverse fasi che comprendono la mappatura degli stakeholder e l’analisi di materialità interna ed esterna che vuol dire legarsi ad obiettivi concreti e misurabili. 

Bilancio di sostenibilità: la situazione italiana  

Nonostante la crescita delle imprese che pubblicano un bilancio di sostenibilità, l’Italia rimane ancora indietro rispetto ad altri Paesi europei. Secondo il Rapporto RSE di KPMG, solo il 56% delle grandi imprese italiane ha pubblicato un bilancio di sostenibilità, mentre la media europea è del 77%. Inoltre, il rapporto evidenzia che le imprese italiane pubblicano meno informazioni rispetto alle loro controparti europee, e che le informazioni pubblicate sono spesso poco dettagliate. Ma lo sforzo per creare un equilibrio tra le esigenze economiche, sociali e ambientali si sta rivelando strategico per tutte le imprese italiane che guardano al futuro.